martedì 27 luglio 2010

Due piccoli pensieri.

Il primo è sulla vergognosa retromarcia mediatica che i giornali hanno compiuto da quando il ddl Alfano sulle intercettazioni è stato addolcito nei termini che riguardano il bavaglio mediatico. Trovo veramente vergognoso che la legge che verrà votata a giorni non continui a essere un grandissimo bersaglio dei giornali, dal momento che - ovviamente - prima ancora del diritto di informare ed essere informati c'è quello alla giustizia, che è il vero bavaglio del ddl: impedire che le procure possano lavorare, quindi incastrare e quindi arrestare delinquenti.
Ragionando per paradossi è meglio che un delinquente venga arrestato e io non lo sappia o non ne possa scrivere, piuttosto che io possa scrivere di cani e gatti perché tanto i delinquenti non vengono arrestati.

Il secondo è che il linguaggio mediatico dei politici della maggioranza appare improvvisamente limpido e "in buona fede", per così dire: trasparente. All'improvviso si capisce quello che dicono in tv, perché all'improvviso dicono qualcosa. E questo, naturalmente, avviene quando sono chiamati in prima persona a salvare il loro proprio posto, ora che è caldissima la crisi di governo.
Pare di vedere i metalmeccanici in piazza, gente che urla le proprie ragioni, gente che grida ragione.

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