giovedì 18 marzo 2010

la verità col sangue alla testa


Mentre Feltri sul Giornale implora contro il pericolosissimo, per il Pdl, astensionismo alla francese, il nostro Primo ministro, nel pubblicizzare l'appello per la "festa" intitolata - manco a dirlo - "l'amore vince sempre sull'invidia e sull'odio", fa quello che ha sempre dato prova di saper fare meglio, da pubblicitario qual è: il ribaltamento della verità di fatto per un uso personale.

Laddove sa che il senso comune è sensibile come mai al tema della giustizia e della legalità (i processi in cui è imputato, le inchieste a suo carico, eccetera), lui naturalmente lo usa da par suo: al contrario. E dice: "Tutti in piazza il 25 marzo per la giustizia". Appunto.

E sono quindici anni pesantissimi che è in atto questa strategia.
Si prendono le accuse; si fiutano il clima e i sentimenti del Paese (quelli sono "veri", ognuno li sente addosso), e si ribaltano, utilizzandoli con altri scopi.
Con gravissime conseguenze per il senso generale per la "verità", e la creazione di un inedito smarrimento sociale.

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