mercoledì 17 marzo 2010

il lusso italiano, i cinesi, le occasioni e l'altra aria


Nell'editoriale sul Messaggero in edicola oggi, Romano Prodi fa un graziosissimo articolo su come la Cina, proprio la Cina, stia salvando il mercato del lusso italiano. Al termine della sua visita nella Repubblica popolare dice di essere inoltre rimasto incantato dall'efficienza e dal rigore della scuola e dell'università cinesi, e butta lì forse un piccolo semino sul "come dovrebbe essere da noi".
Giusto, bello.

Ma con: la grande crisi istituzionale in atto; il ruolo del capo dello Stato; le inchieste e i processi del premier in corso; le magagne tra Authority, commissione di Vigilanza e Cda Rai; gli ispettori sulle procure inviati dal ministro della Giustizia; il Csm che indaga sugli ispettori inviati; nessuno che parla di contenuti per la campagna elettorale, che paiono accessori; le trasmissioni di informazione politica - che potevano, forse, tentare di fare un po' più di chiarezza, almeno alcune - bloccate dalla commissione di Vigilanza e dal Cda della Rai contro sentenza del Tar; partiti politici di nuovo contro il Tar per questioni di legislazione elettorale; centinaia di migliaia di cittadini scesi in varie piazze in nome della legalità; la Protezione civile Spa; minacce di ricorsi alla piazza da parte del partito al governo; eccetera eccetera, forse non pare proprio peregrina l'idea che all'ex premier sia venuto in mente di andare a prendere altra aria, o che comunque si sia sprecata un'occasione di dire qualcosa.
Come dire: lui che può, di certo non si lascia sfuggire l'occasione di starci poco, qui da noi, e soprattutto nei momenti migliori. Di cercare di respirare altra aria.

Che forse proprio pulita pulita non è, dato quello che ci dicono sull'inquinamento da quelle parti, ma si vede che comunque odora meglio della nostra.

Nessun commento: