sabato 31 gennaio 2009

il privilegio dei morti

Esprimere pubblicamente ciò che si pensa può avere in genere conseguenze molto nefaste, per questo gli unici che possono far uso impunemente del diritto di libertà di parola sono i morti. E' la provocatoria tesi è contenuta in un inedito di Mark Twain, che insieme ad altri, uscirà ad aprile nel volume 'Who is Mark Twain?'.
"Entrambe le cose vengono considerate come azioni criminali e profondamente disprezzate da tutti i popoli civilizzati. L'omicidio viene a volte punito, la libertà di espressione lo è sempre, se enunciata, cosa che non avviene troppo spesso."
"Ci sono buone ragioni per tenere per sé un'opinione impopolare, poiché esprimerla può costare caro; può provocare la rovina economica ed esporre al pubblico ludibrio." "C'è il pericolo di vedere allontanarsi gli amici, essere emarginati dai propri familiari o dalla società e vedere la propria casa evitata da tutti e trasformata in un luogo solitario. Ognuno conserva in seno l'una o l'altra opinione impopolare sulla religione o sulla politica."
"Nei confronti dei morti siamo condiscendenti. Anche se non siamo d'accordo con le loro asserzioni, non li attacchiamo, non li diffamiamo, poiché sappiamo che non contano nulla. Che cosa non verremmo a sapere, se solo potessero parlare! Si scoprirebbe allora che in fatto di opinioni, nessuno degli scomparsi corrisponde a come lo si considerava quando era in vita". Se quando si sta al mondo diventa un lusso inaccessibile esprimere ciò che si pensa davvero, "cosa ci impedisce allora di procurarci da morti questo godimento? Perché non scriviamo certe cose nel nostro diario, invece di lasciarle accuratamente da parte? Perché non le scriviamo e non le lasciamo in eredità ai nostri amici?."
A questo punto Twain tira le somme e conclude: "Sono sul punto di terminare questo scritto e sono estremamente soddisfatto del risultato. Fa bene alla mia vecchia anima leggere queste righe e sono consapevole dei dispiaceri che con una pubblicazione arrecherei a me e ai miei. Per questo li lascio in eredità ai posteri. Nella tomba c'è la libertà di parola ed i familiari non subiscono danni."

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