giovedì 18 ottobre 2012

Racconto e pazienza

Di tutto quello che sta accadendo in Lombardia - il prossimo scioglimento del Governo della regione per infiltrazioni con la 'ndrangheta (che certo, vediamo come andrà - e il comportamento di Formigoni e Lega da una parte, e dei consiglieri anche di opposizione che non si dimettono ADESSO rinunciando di fatto alla pensione per soli 2 anni di legislatura dall'altra, sono l'ennesima riproposizione che i miracoli non esistono. Ma insomma le dimissioni della Giunta e del Consiglio della Lombardia di fatto per mafia sono un evento epocale) - dal lato delle cose piacevoli mi resta in questi giorni la quantità di messaggi, mail, commenti che mi stanno arrivando in cui si dice che Alveare ha contribuito a creare il clima perché tutto ciò avvenisse.
E allora due pensieri.
Innanzitutto: grazie a chi ha trovato la voglia per scrivermi e appoggiarmi.
E poi: questa però è soltanto la conferma che i libri, i racconti, le testimonianze, le storie raccontate contribuiscono a cambiare la realtà. E che quella che non dobbiamo mai smettere di trovare è appunto l'energia per raccontare - ai nostri cari, a chi ci sta attorno, agli amici, ai colleghi - testimoniare, denunciare.
Piano piano, un granello alla volta, le cose succedono.
Sì, ci vuole pazienza, certo. E la vita umana è breve. Ma insomma, se la passiamo attaccati e coerenti con noi stessi il tempo vale almeno doppio: il nostro, e quello dei racconti che facciamo.

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