giovedì 4 novembre 2010

il portatore di follia


Credo anch'io, come Alessandro Gilioli, che una delle cose più esemplari del verbale di interrogatorio della escort Nadia Macrì - che dichiara due prestazioni sessuali con Silvio Berlusconi per 10mila euro, una ad Arcore e una a villa Certosa in Sardegna, dove arrivava insieme ad altre decine di ragazze sul jet privato del presidente del consiglio - sia il punto in cui lei racconta che Berlusconi si è arrabbiato furiosamente quando, chiedendole cosa faceva di lavoro, lei ha risposto "Faccio marchette", invitando poi a uscire l'altra ragazza che era in stanza insieme a loro, e ammonendo lei che quelle cose non si possono dire, non sono cose che si dicono.
Tutto, ma non la realtà.

Ecco l'orrore, ecco l'abisso che deve rimanere nascosto. Ecco il grande gioco che si scoperchia, quello messo in scena e approntato da Silvio Berlusconi per tutta l'Italia: la nostra recentissima storia di fuoriuscita dalla povertà deve essere insabbiata, il fatto che fino a cinquant'anni fa andavamo in giro senza le scarpe deve essere per sempre rimosso. Il fatto che quella miseria, ovviamente, ce la portiamo dentro - come segno del passato, nella memoria dei nostri genitori e nonni, e come presagio presente e futuro - deve essere seppellito.

L'unica cosa che deve rimanere è il trucco, l'illusione.
In questo Berlusconi ha ragione a considerarsi il padre di noi tutti, quello che vuole proteggerci dal male aldilà di tutto.
Ma, quando il figlio cresce e vede il male e lo sporco con i suoi occhi, il padre che si ostina a nasconderlo diviene per lui il pazzo, il portatore di follia.

Quando si scoperchierà l'illusione anche agli occhi dei suoi elettori, allora lui sarà messo via, sarà solo un vecchio generatore di sogni desueti.
La nostra illusione di benessere e sanità svanirà con lui, e l'Italia si preparerà a una sua nuova èra.

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