martedì 19 gennaio 2010

Rifiuti tossici e gli Accarino in Lombardia

Arresti in Lombardia per organizzazione a delinquere, legata alle famiglie Accarino e Onorato, finalizzata al traffico illecito di rifiuti. Li sotterravano vicino Varese, alla "Valle". Come in Campania. 10 arresti, 40 indagati, 18 perquisizioni personali e locali, oltre al sequestro di due impianti di gestione rifiuti, 7 sedi legali di società, 18 automezzi, 4 immobili, 21 conti correnti bancari. Gli indagati - tra cui figurano anche direttori e impiegati di alcuni istituti bancari compiacenti - sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti, falsità documentale e riciclaggio. Gli ingenti guadagni sarebbero poi stati riciclati con l'acquisto di mezzi e attrezzature da impiegare nelle società collegate all'organizzazione, oppure acquistando nelle aste pubbliche, mediante prestanomi, unità immobiliari in passato pignorate alla famiglia Accarino. Salvatore Accarino, tramite la creazione di diverse società intestate a prestanome, dirigeva l'organizzazione, raccogliendo rifiuti speciali pericolosi e non dalle varie realtà industriali lombarde, soprattutto opifici, e anziché trasferirli in luoghi autorizzati, li avrebbe trasferiti nella "Valle" e in altri siti non autorizzati, con alti guadagni. Secondo quando accertato Accarino poteva disporre di parecchio denaro e numerosi conti correnti bancari intestati a società e persone a lui vicine. Nonostante il suo status di pluriprotestato, che impediva, di fatto, la titolarità dei depositi, Salvatore Accarino sarebbe stato sistematicamente favorito dai direttori e impiegati di banca di alcuni istituti di credito nelle province di Verbania, Varese e Milano.

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