lunedì 9 febbraio 2009

formalismo, nichilismo, solipsismo


Dall'editoriale del nuovo numero di clanDestino riporto questa osservazione con cui di base concordo, e che cita Tzvetan Todorov e il suo ultimo La letteratura in pericolo (Garzanti):

“Formalismo, nichilismo e solipsismo, questi sono i tre rischi, già totalmente attivi, che Tzvetan Todorov individua come i fattori di pericolo per la letteratura oggi. Formalismo: l’opera letteraria viene ormai rappresentata come un oggetto linguistico chiuso, autosufficiente, assoluto, per cui l’unico discorso che si può fare su di essa è la decostruzione della forma e l’individuazione della struttura esteriore. Nichilismo: gli uomini sono stupidi e cattivi, le distruzioni e le violenze svelano la verità della condizione umana e la vita è l’avvento di un disastro. Perciò non è più possibile pretendere che la letteratura non descriva il mondo: piuttosto che una negazione della rappresentazione, essa diventa una rappresentazione della negazione. Solipsismo: un atteggiamento compiaciuto e narcisistico, che induce l’autore a descrivere minuziosamente le sue più piccole emozioni, le sue più insignificanti esperienze sessuali, le sue più futili reminiscenze (…) Nichilismo e solipsismo letterari sono senza dubbio interdipendenti. Entrambi si basano sull’idea che una rottura radicale separa l’io e il mondo, in altre parole che non esiste un mondo in comune. Non posso sostenere che la vita e l’universo sono assolutamente insopportabili se non me ne sono preliminarmente escluso."

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