Raccolgo su questo blog solo pochi articoli di stampa che parlano di Alveare, alcuni a cui sono affezionato, e di solito sono i meno "importanti", quelli usciti su testate meno conosciute.
Non è il caso della recensione di Fabio Geda su Tuttolibri della Stampa di questo sabato.
Sono parole che mi fanno molto felice.
Primo, perché stimo molto Fabio e la sua scrittura.
Secondo, perché sono uno dei rarissimi casi di vicinanza - di appoggio - ad Alveare da parte di altri scrittori (o giornalisti).
Raccontare la mafia al Nord, svelarne i meccanismi, le dinamiche, le collusioni con la politica e il tessuto imprenditoriale non è una cosa che può essere - pare - così facilmente appoggiata, anche da coloro da cui più ce lo si sarebbe aspettato.
Rompere il pregiudizio secondo cui è bene che il Male rimanga confinato al Sud - dove non nuoce al Paese intero - e non invece raccontare quanto il Male sia al Nord quanto al Sud (come la natura della corruzione non abbia latitudini, in un Paese senza i necessari anticorpi, primo e unico passo verso la guarigione) non è una cosa facilmente condivisibile.
Grazie doppiamente a Fabio Geda.
Nessun commento:
Posta un commento